martedì 19 luglio 2011

Tarvisio - Dogna

Un fantastico cappuccino con la polvere di cacao era da una vita che non lo bevevo. Un ottimo inizio di giornata.
Salutiamo il simpatico padrone leccese de Al Cacciatore (in ogni paese c'è un ristorante con questo nome persino in un paesino di mare come Caorle) e ci avviamo sotto la bandiera del Lecce che era in ritiro a Tarvisio.
Riprendiamo la ciclabile costruita sulla vecchia linea ferroviaria udine-tarvisio che attraversa la valle.
È incredibile da queste parti. Le montagne ci sovrastano ripide. Sotto scorre il fiume Fella tra i sassi. A fianco c'è solo lo spazio per la statale e l' autostrada costruita su piloni imponenti. Spazio per altro non ce n'è, ad eccezione di qualche vallata dove sorgono minuscoli villaggi.
Lungo la strada ci fermiamo all'osteria Ai Ors, dove c'è una donna che sembra una strega appena svegliata senza cappello e senza trucco.
A Malborghetto prendiamo il caffé a Casa Oberreichner, o qualcosa del genere, dove c'è una curiosa mostra perenne di giocattoli. Passiamo Pontebba, dove c'era il confine fino al 1918 e arriviamo stanchi a Dogna.
Piantiamo la tenda oltre un ponte pedonale dove dei ragazzini giocano a nascondino e vengono da noi incuriositi e affascinati da due giovani che dormono in tenda col sacco a pelo lì da loro.
Oggi cena col tonno. Domani Gemona dove mi aspetta l'amico Pier. Non vedo l'ora di rivedere lui e la sua famiglia.

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